Abbiamo contemplato l’umanità di Cristo nel mistero del Natale:Dio da ricco che era si è fatto povero per noi. Oggi la liturgia ci presenta lo stesso Gesù che scende nel punto più basso della terra poiché il fiume Giordano è al di sotto del livello del mare, per farsi battezzare da Giovanni Battista: Lui il Figlio di Dio che è in fila con tutti i peccatori,ma che riceve anche in quel momento del battesimo il riconoscimento e l’investitura da parte del Padre per partire alla volta della sua missione di annunciare agli uomini l’amore infinito del Padre.
Lui, l’innocente, il giusto,si fa peccatore con i peccatori:stupore e meraviglia ci hanno condotto al presepio, stupore e meraviglia oggi ci portano al Giordano dove le nozze di Cristo con l’umanità hanno il loro inizio. Che cos’è il Battesimo? Il punto primordiale della nostra fede che ci è data in dono,con la quale la nostra figliolanza con Dio si fa concreta:figli di Dio,figli nel Figlio amato e perciò suoi fratelli. E’ nella fede che possiamo comprendere il mistero di questo giorno che si concretizzerà nelle Sue parole in seguito:Se il chicco di grano non muore rimane solo, ma se muore porta molto frutto. La consapevolezza di essere cristiani è la via maestra per essere discepoli di Cristo di cui il Battista dice:”io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali e quando la prova (malattie,morte,dubbi, angosce)bussa alla nostra porta è proprio questa consapevolezza e il dono della fede che ci aiutano a vivere con coerenza. Alla fede si nasce con il Battesimo, ma lungo il cammino della vita il germe della fede è destinato a crescere attraverso l’ascolto e la meditazione della Parola di Dio, i sacramenti, l’esercizio della carità verso il prossimo. Ci dice oggi l’apostolo san Giovanni:”Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo e questa è la vittoria che ha vinto il mondo:la nostra fede.”, ma la fede in chi? in una persona vivente, che ci ama, Gesù Cristo a Lui dobbiamo affidarci e di Lui dobbiamo fidarci:è sempre un buonissimo amico che non tradisce mai ci direbbe S. Teresa di Gesù.Scendiamo allora oggi anche noi con Lui nel Giordano della vita mentre nell’intimo risuoneranno le parole che il Padre ha detto al Suo Figlio:”Tu sei il Figlio mio, l’amato, in te ho posto il mio compiacimento.” La compiacenza di Dio Padre si posa sui suoi figli quando questi fanno la sua volontà. Chiediamo a Gesù che nella vita di ogni giorno, nelle scelte che facciamo ci misuriamo sulle sue, su di Lui che si è annientato e ha detto:”il mio cibo è fare la volontà del Padre.”