Il Vangelo proposto dalla liturgia di questa domenica racconta l’apparizione di Cristo risorto ai discepoli. Al saluto di pace del Signore i discepoli, invece di gioire restano sconvolti e pieni di paura, pensando di vedere un fantasma. Gesù cerca di far capire loro che è realtà quello che vedono, li invita a toccare il suo corpo, si fa dare da mangiare. Li vuole condurre alla gioia della Risurrezione, la gioia della sua presenza fra di loro. Infatti Gesù è ancora presente nella nostra storia, non è un fantasma separato dalla sua umanità anche se ora la modalità della sua presenza è differente e più difficile da cogliere. La sua presenza si esprime oggi nel dono della pace e della remissione dei peccati.
Il Signore Risorto ai discepoli che sono turbati e dubbiosi (perché siete turbati e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?) apre il loro cuore con la chiave della pace. Ma di quale pace si tratta? I suoi erano già stati avvertiti prima del sacrificio supremo: la sua pace non è come quella che dà il mondo, piena di riserve, di sottintesi, di compromessi e quindi di turbamenti (cfr. Gv 14,279) e non è nemmeno la pace piena di calcoli e di paure dei re di questa terra che temono di perdere la guerra.
La pace che Gesù dà permette a chi la riceve di riconoscere la sua natura divina passando dal dubbio radicale alla certezza della fede come Tommaso. Così la pace che dà Gesù è la chiave che apre la strada del rapporto con Dio nelle pur turbinose vicende della vita e della storia in coloro che credono nel Risorto. Gesù, fonte di pace si presenta come la radice di ogni convivenza perche “dove due o tre sono riuniti nel mio nome Io sono in mezzo a loro”.
Il dono pasquale della remissione dei peccati si ritrova in tutte le letture che la liturgia ci propone in questa domenica. La remissione dei peccati è, quindi, un dono che nasce dalla croce e dalla gloria del Cristo.
Questo dono non è automatico e magico, esige una ri¬sposta da parte dell’uomo, la conversione. Lo ripete Pietro: Pentitevi e cambiate vita; lo ribadisce il Cristo ri¬sorto: Saranno predicati a tutte le genti la conversione e il per¬dono dei peccati; lo esprime parallelamente Giovanni con l’ap¬pello all’osservanza dei comandamenti. Nella Pasqua cristiana il Cristo risorto avvocato presso il Padre e l’uomo peccatore convertito si incrociano e costituiscono la nuova comunità, la Chiesa pasquale. Alla libertà dell’offerta divina deve corrispon¬dere la libertà, dell’accettazione umana.
Dall’incontro di questi due movimenti nasce la creatura rinnovata, il fedele salvato dalla Pasqua del Cristo.
A questi due doni fa seguito la missione della Chiesa. che ha la sua origine nel Cristo risorto; il suo contenuto nella predicazione della conversione per il perdono dei peccati e come orizzonte l’umanità intera, (a tutte le genti).
Sorelle Clarisse
Monastero S. Micheletto