La figura del pastore accomuna le letture di questa Domenica cui fa eco il ritornello del salmo: “il Signore è il mio pastore: non manco di nulla”.
La storia di Israele evidenzia che non sempre il pastore si è comportato da vero pastore verso il gregge a lui affidato: “avete disperso le mie pecore – dice il Signore nella prima lettura – “le avete scacciate e non ve ne siete preoccupati”. allora Io stesso mi farò pastore per loro: “le radunerò, le farò tornare, saranno feconde e si moltiplicheranno, non ne mancherà neanche una”. Anzi, farò di più: manderò il vero Pastore: “susciterò a Davide un germoglio giusto che regnerà da vero re e sarà saggio … lo si chiamerà Sign0re-mia giustizia.” Il vero pastore: Gesù, discendente della casa di Davide, si prenderà cura delle pecore: “vide una grande folla e ne ebbe compassione perché erano come pecore senza pastore” – cioè senza guida – “e si mise ad insegnare loro molte cose”.
Prima della folla Gesù si era preso cura degli apostoli che, inviati a due a due, erano tornati dalla missione: “Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto e riposatevi un po’ ”. Queste parole di Gesù si realizzano solo il tempo di raggiungere il luogo deserto che, nel momento in cui vi arrivano, non è più deserto, ma pieno della folla che avevano appena lasciato: “Sceso dalla barca vide una grande folla e ne ebbe compassione”. Questa folla senza nome è una folla che anziché seguire Gesù in questo caso lo precede: non si comporta da discepolo che segue il maestro, ma va avanti: “come pecore che non hanno pastore”. E’ una folla assetata e affamata di ciò che gli dà nutrimento e vita e per trovare questo nutrimento si dirige verso un luogo deserto dove per natura non c’è niente perché la loro fame e sete non è materiale, ma ha un bisogno più grande: quello di ascoltare il vero Pastore, l’unico che dà un nutrimento che non perisce e che per questo si può trovare anche in un luogo deserto.
Cosa Gesù abbia loro insegnato non ci viene detto, ma la seconda lettura ci dice: “ Egli è venuto ad annunciare la pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini”. Per Gesù non ci sono distinzioni: “Egli dei due ha fatto una cosa sola, dei due ha fatto un solo uomo nuovo” cioè dei discepoli e della folla ha fatto un solo gregge.
Queste letture ci invitano a seguire non le mode del momento, ma il vero Pastore colui che ci dona il Pane della vita, il vero nutrimento per il nostro cammino attraverso la Sua Parola e i Sacramenti.
Sorelle Clarisse
Monastero S. Micheletto