Inizia con questa prima domenica di Avvento un tempo di attesa e di speranza.La nostra piccola storia personale si innesta in quella più grande a livello universale e ci riporta alle origini della storia di Israele.
Avvento,tempo di attesa, e di speranza. Attesa di chi?,quando? E’ lo stesso Vangelo di Luca a darci la risposta in quella parola di Gesù:vigilate,altrove dirà “perché non sapete nè il giorno ne’ l’ora.”
Siamo in una convulsa epoca di trasformazioni in cui più che mai necessitiamo di qualcuno che venga a portare pace e liberazione.. L’attualità della parola di Dio è sconvolgente,segni nel cielo,e sulla terra si rincorrono in una sequenza che ci lascia senza fiato anche perché già ci troviamo a viverli:guerre, terremoti, pestilenze ecc.e tutto diventa un richiamo per noi cristiani e per tutti gli uomini di buona volontà a vivere con realismo il nostro quotidiano:Cristo è venuto nella carne 2000 anni fa,viene oggi nel presente di ognuno per vivere le situazioni più sconvolgenti attraversandole e vivendole con noi,e questo fa parte di un discorso di fede,ma poi ritornerà alla fine dei tempi per giudicare il nostro vissuto:La sua venuta è certa come l’aurora,vegliate perché arriverà all’improvviso,come un ladro,non lasciatevi travolgere da ciò che ubriaca il cuore e i sentimenti,che ne sarà se non sarete pronti?.Ad una monaca semplice quando si faceva il discorso di essere priomnti diceva:se non sono pronta , mi pronta Lui…Che bella fede , quella dei semplici che ,dei piccoli che si abbandonano alla Misericordia del padre e confidano in Lui solo!. Allora viviamo questo tempo nell’impegno soprattutto della carità,della preghiera , di un tempo maggiormente dato a Dio nel silenzio e siamo vigilanti perché nell’ora in cui meno pensiamo Lui verrà.