Gesù si lascia guidare dallo Spirito Santo e così realizza tutto ciò che i Profeti hanno annunciato su di Lui. Ecco ora che “il popolo che abitava nelle tenebre vide una grande luce”.
Molti la videro, ma quanti credettero? Pochi, perché pochi furono disposti a convertirsi e a lasciare tutto per seguirlo. Lasciare le proprie idee, i propri progetti, le proprie abitudini, i propri affetti non è cosa facile e scontata.
Si tratta innanzitutto di riconoscere in Gesù la vera Luce, la Luce di Dio che illumina le tenebre dell’uomo. Ma per l’uomo quant’è difficile rinunciare alle tenebre e accettare di mettersi in piena luce! Quant’è difficile accettare la verità che la luce evidenzia, scoprendo tante ferite, tante lacune, tanto male, che si preferirebbe nascondere! Invece Gesù, la Luce vera, vuol mettere tutto in luce, per poter guarire, salvare, fare nuove tutte le cose. Se le ferite non si scoprono e non si curano divengono piaghe incurabili e mortali. Ma noi, tante volte, preferiamo morire delle nostre morti, piuttosto che aprirci alla Vita.
Dio è Luce, è Verità, è Vita, è Felicità Eterna. Perché non vogliamo riconoscerlo?
E se lo riconosciamo, perché non Gli gettiamo le braccia al collo e non esultiamo di gioia?
Dio si è abbassato fino a noi e noi non vogliamo che ci innalzi fino a Sé?
Chiediamo al Signore Gesù di darci la capacità di fare come Simon Pietro e Andrea, Giacomo e Giovanni, i quali, invitati da Lui a seguirlo, non indugiarono un attimo, ma “SUBITO lasciarono tutto e Lo seguirono”.
In queste brevi parole è racchiusa tutta la grandezza degli Apostoli: la loro vocazione e missione, la loro gioia e sofferenza, la loro morte e la loro vita eterna.
Questo coraggio iniziale, questa decisione irrevocabile cambiò radicalmente la loro esistenza e ne fece un capolavoro di grazia.
Fu l’inizio della Chiesa, Sposa di Cristo Dio, fu l’inizio della Storia della Salvezza.