DOMENICA XX del TEMPO ORDINARIO – Anno C
Nella II Lettura di questa Domenica S.Paolo ci esorta: “Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo lo sguardo su Gesù, Colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.”
Il Vangelo ci presenta Gesù che dice parole misteriose: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra e quanto vorrei che fosse già acceso…Ho un battesimo nel quale sarò battezzato e come sono angosciato finchè non sia compiuto”
Il messaggio di questa Domenica si potrebbe riassumere nell’invito a tenere fisso lo sguardo su Gesù. “Guardate a lui e sarete illuminati.”, leggiamo in un Salmo. La nostra fede ha la sua origine e il suo compimento in Gesù. Nei nostri momenti di dubbio, di buio, di sconforto, se guardiamo a Lui cresce in noi la fede, la fiducia, la certezza che lui ci ama, ci guarda, ci conosce , ci è vicino e ci aiuta nelle nostre fatiche e difficoltà a credere e a sperare nel suo amore, che sempre ci sostiene e non ci lascia soli. Le parole del Vangelo sono misteriose per la nostra logica umana, non ne comprendiamo il senso, ma la fede ci aiuta ad intuirne il significato nascosto.
Il fuoco di cui parla Gesù può essere il fuoco dello Spirito Santo, che scese visibilmente sugli apostoli in forma di lingue di fuoco, dopo l’Ascensione al cielo di Gesù. E’ il fuoco dell’Amore,che proviene da Dio e scende sugli uomini, mandati ad annunciare al mondo la Parola di vita del Vangelo e la salvezza operata dalla Morte e Resurrezione del Signore Gesù. Il battesimo di cui parla Gesù può essere proprio il sacrificio della sua Passione per lavare i peccati dell’umanità e generarla a vita nuova nell’acqua del Battesimo.
Restano misteriose e quasi incomprensibili anche le parole di Gesù,: “Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione.” In un tempo, come il nostro, di guerre, di violenze, di conflitti, in cui la pace è un sogno, un desiderio che diventa invocazione e preghiera, ci sembra strano che Gesù dica che non è venuto a portare la pace sulla terra. Ci deve essere un senso profondo, nascosto, un forte richiamo alla principale necessità di decidersi per Cristo, con radicalità e coerenza, superando tutti i legami umani, anche giusti e importanti come quelli della famiglia, per scegliere Gesù Cristo e le esigenze del suo Vangelo, senza compromessi e tentennamenti, ma seriamente, totalmente e definitivamente impegnati a seguirlo. A parte le battute umoristiche che si possono fare sulle relazioni fra suocera e nuora, l’invito a scegliere Cristo e il suo Vangelo è molto serio, esigente e richiede un impegno costante di tutta la vita.
Se i discepoli di Cristo vivessero con fedeltà e coerenza la loro vocazione cristiana, nel mondo ci sarebbe la pace, sarebbero superate le divisioni, i contrasti e le diversità. e gli uomini potrebbero vivere nella concordia e nella fraternità.
Gesù ha detto nel suo discorso dell’Ultima Cena, prima della sua Passione: Vi lascio la pace, vi dò la mia pace, non come la dà il mondo io la dò a voi.”(Gv.14,26) In queste parole possiamo trovare una risposta alle nostre domande. Gesù ci dà la “sua” pace, non quella del mondo, quella pace che solo lui può dare e che ha la sua sorgente nel Mistero Pasquale della sua Morte e Resurrezione.
Solo se teniamo fisso lo sguardo su Gesù, se lo ascoltiamo con attenzione e fiducia, potremo capire le sue parole, anche quelle più misteriose, perché da Lui ha origine la nostra fede, che è suo dono e ha in Lui il suo compimento..Gesù ha detto: “Il Consolatore, lo spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.” (Gv..14,25), “…quando verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera.” (Gv.16,13) Lo Spirito santo ci farà comprendere le parole di Gesù e ci aiuterà a vivere da veri discepoli nella fedeltà e nella testimonianza del suo Vangelo di vita eterna e di salvezza per tutti gli uomini.