“Non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato…”
Lo sdegno di Gesù in questo brano del Vangelo di Giovanni è espresso bene dai suoi gesti molto forti, chiari e decisi. “Fatta una sferza, scacciò tutti fuori del tempio, con le pecore e i buoi, gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi”. Deve essere stata una confusione indescrivibile: urla, belati, muggiti, rumori di banchi rovesciati, monete che ruzzolano sul pavimento, proteste dei venditori e dei “banchieri “del tempo. I Giudei chiedono a Gesù un segno, una autorizzazione per fare queste cose…Non si ricordano le parole del Profeta: “Lo zelo della tua casa mi divora” Si ricorderanno invece gli apostoli di quanto era già stato scritto e preannunciato. Gesù risponde con il segno misterioso del suo corpo, il vero tempio di Dio che sarà distrutto e dopo tre giorni risorgerà. I Giudei non capiscono, non possono capire con la loro logica umana, ma i discepoli di Gesù custodiscono queste parole, per ora misteriose anche per loro e se ne ricorderanno dopo la Resurrezione, comprendendo che parlava del tempio del suo Corpo e crederanno alla Scrittura e alla parola di Gesù. I gesti compiuti da Gesù nel tempio sono un segno anche per noi, riguardano anche la nostra vita, la nostra storia e la nostra cultura, sono un invito a non “mescolare sacro e profano” a non anteporre niente a Dio e a ciò che è di Dio, l’adorazione, la preghiera, rubando a Dio il tempo, della giornata o della settimana, riservato a Dio, i nostri programmi, il nostro cuore, per preferire gli interessi materiali, economici, gli affari. ecc… Si tratta di fare un discernimento, di operare scelte prioritarie, di dare la preferenza agli interessi di Dio e non ai nostri interessi personali…Abbiamo forse anche noi dei banchi da rovesciare o facciamo i cambiavalute, scambiando ciò che è di Dio con ciò che non lo è, mascherandolo a nostro uso e secondo le nostre necessità, più o meno oggettive. E’ un richiamo forte ad agire con lealtà e sincerità nei riguardi di Dio e a mettere al centro i suoi interessi e la sua Parola, le sue leggi, il comandamento nuovo di Gesù, l’amore fraterno. Nella I Lettura il brano dell’Esodo ci presenta le norme date da Dio al suo popolo, la legge di vita e per la vita degli uomini che serve per proteggere e promuovere la vita dell’umanità di tutti i tempi e di tutti i luoghi. E’ un dono che Dio ha fatto ai suoi figli e tanti Salmi esaltano le leggi e i precetti che Dio ha donato al suo popolo come segno del suo amore e della sua predilezione. Gesù dirà che non è venuto ad abolire la legge, ma a portarla a compimento e a darci il suo comandamento nuovo, la legge dell’amore: “Amatevi come io vi amo…” Anche il gesto profetico di Gesù nel tempio e le sue parole: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”, sono un annuncio del compimento dell’antica alleanza, del tempo della legge scritta su tavole di pietra e data a Mosè sul Sinai,e del tempio di Gerusalemme fatto di pietre, di cui Gesù annuncia la fine e il crollo, come la storia ha confermato. Con la Resurrezione di Cristo, invece, ha inizio il tempo nuovo, della nuova ed eterna alleanza, della legge scritta nel cuore dell’uomo, della fede in Cristo Gesù, Signore della vita, che dà la vita al mondo e ad ogni uomo che si apre al suo amore, lo accoglie e lo dona ai fratelli, lasciandosi guidare dal suo Santo Spirito. “L’Amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato.”