L’itinerario quaresimale ogni anno ha il suo inizio con l’esperienza del deserto, siamo posti dinanzi ad un aspetto importante della vita cristiana quello della tentazione: la prova che rivela la portata della nostra libertà e svela a noi stessi la verità del nostro cuore. La tentazione è un momento cruciale del cammino perché ci insegna a crescere nella fedeltà a Dio, a fidarci del suo progetto di amore per la nostra vita, della sua Parola sempre viva ed efficace. Gesù stesso affrontando le tentazioni nel deserto ci mostra la via per superarle: quella della fede, riaffermando continuamente il primato del Signore sulla nostra vita.
Possiamo notare come nella liturgia della Parola di oggi due luoghi opposti sono proposti alla nostra attenzione: il giardino e il deserto. La prima lettura si apre, infatti con il racconto della creazione, siamo colpiti dalla bellezza e dalla cura dei particolari che la Scrittura ci offre: Dio stesso pone l’uomo nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse, alla sua creatura Jhwh affida il compito di custodire quanto Lui ha creato, di partecipare alla sua opera creatrice. Qui l’uomo fa esperienza della sua libertà e cade, si lascia trascinare dal dubbio sulla bontà di Dio e sceglie di essere egli stesso norma per la sua vita. Al posto del giardino dato in dono dal Signore sceglie il deserto, e fa esperienza della propria nudità.
La seconda lettura, tratta dalla lettera di san Paolo ai romani, illustra il senso della salvezza operata da Gesù: tutti noi partecipiamo della colpa di Adamo, ma Cristo stesso diviene per noi giustificazione affrontando la morte per ogni uomo: per l’opera giusta di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che da vita … per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti. Come la colpa originaria si manifesta in un atto di disobbedienza, di rifiuto dell’autorità divina, così la vita di Gesù ci indica la via dell’obbedienza al Padre come risposta di amore. Ogni uomo giustificato e redento dal sangue di Cristo è chiamato a dare continuità ed efficacia al dono di grazia ricevuto imitando la vita di Gesù.
Il Vangelo delle tentazioni, in continuità con le letture precedenti, ci mostra come Gesù stesso affronti la prova per rivelare ai suoi quale sia la via per superarla e per non lasciarci soli nel momento del “combattimento”. Tutti e tre i sinottici narrano questa esperienza di Gesù, quaranta giorni nel deserto, prima dell’inizio della sua vita pubblica: un periodo di prova vissuto dopo il battesimo nel quale Egli, condotto dallo Spirito, rivive l’esperienza del popolo di Israele per riscattarla. I giorni del deserto sono un tempo in cui il Signore fa l’esperienza della fame, del limite, è in tale spazio di debolezza che si insinuano le tentazioni: domande alle quali Gesù risponde con la Scrittura e la fiducia piena in Dio Padre. Posto agli inizi del Vangelo questo brano indica ai discepoli di tutti i tempi come rispondere al dubbio e alla tentazione: ponendo sempre dinanzi la Parola di Dio e credendo al suo amore per ciascuno di noi. Il luogo della prova del deserto diviene così esperienza di incontro con il Signore.
Sorelle Clarisse. Monastero San Micheletto
