Anche quest’anno la Liturgia ci ripropone il Mistero della Passione e morte di Gesù Signore.
E anche quest’anno dobbiamo fare in modo che questo Mistero divenga per noi oggetto di amorosa e fervente contemplazione. Non è una cosa qualunque, non è un fatto tradizionale, un motivo ricorrente. Questo Mistero irraggiungibile e incomprensibile è l’oggetto di tutta la nostra Fede, della nostra Speranza, della nostra Carità. Ci dice come e quanto Dio ci ama. Lui che è Eterno ed è l’Eternità è entrato nel nostro piccolo tempo, si è fatto piccola creatura di carne come noi ed ha voluto condividere tutto di noi fino alla morte e alla morte di croce. Ci dice come e quanto noi tutti siamo incapaci non solo di ricambiare il Suo Amore, ma anche di riconoscerlo e di accoglierlo. Siamo forse capaci di entusiasmarci e di acclamarlo finché fa miracoli e prodigi a nostro favore, ma quando incomincia a calarci nella realtà umana, fatta di limiti, di difficoltà, di sofferenza e di morte, allora inciampiamo in questa pietra di scandalo e dall’”Osanna !” passiamo con facilità al “Crocifiggilo!”. Gesù si offre umilmente e volontariamente sia all’acclamazione che alla condanna e tutto trasforma in amore e redenzione per noi.
Gesù Crocifisso e Risorto è l’oggetto della nostra Fede, della nostra Speranza, della nostra Carità.
E’ Lui che ci rivela l’Amore del Padre Creatore, è Lui che ci offre tutto Se stesso, è Lui che ci dona lo Spirito Santo che ci rende possibile una vita nuova.
AndiamoGli incontro ogni giorno, non con rami di palma o di ulivo fragili e corruttibili, ma con tutti noi stessi, così come siamo, ma sempre pronti e disposti a fare la Sua Volontà, rinunciando alla nostra, convinti che né da noi stessi, né con l’aiuto delle creature potremo essere veramente felici, ma soltanto con il Suo aiuto.
“Entriamo con Lui nei patimenti” per entrare con Lui nella vera gloria. Partecipiamo con la nostra con-passione e con il nostro amore alle Sue sofferenze e ci farà dono della Sua felicità eterna.
Quanto e come ha sofferto Gesù Signore e Dio per noi! Le impronte dei Suoi patimenti rimangono nel Suo corpo glorificato come segno indelebile del Suo Amore per noi.
Che la nostra vita e la nostra morte Gli rendano grazie in eterno. Amen.