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Casa » News » Liturgia della Sollennità della Santissima Trinità. Anno A

Liturgia della Sollennità della Santissima Trinità. Anno A

Pubblicato su 8 Giugno 2017 di Suore Carmelitane

Dopo le feste pasquali che si sono concluse con la solennità di Pentecoste,oggi la Chiesa ci fa entrare in uno dei più grandi misteri della nostra fede:la S. S. ma Trinità. Un giorno s. Agostino cercava di comprendere questo mistero e mentre passeggiava lungo il mare vide un fanciullo che cercava di fare un buco nella sabbia. Incuriosito Agostino gli chiese:cosa fai? E il bambino rispose:voglio mettere tutta l’acqua del mare qui dentro la buca. E’impossibile rispose Agostino e il fanciullo che pare fosse un angelo gli rispose”:come è impossibile che l’acqua del mare stia in questa buca,così è impossibile che tu possa comprendere il mistero della Trinità con la tua intelligenza. Senza sperdermi in spiegazioni altamente teologiche mi sembra di poter definire la Trinità come una famiglia che abita in noi dal giorno del Battesimo. Dio si è innamorato dell’uomo al punto da venire a dimorare nel suo cuore e ogni persona ha un compito preciso; Il Padre crea, il Figlio salva,lo Spirito santo santifica. In una parola Dio unico in tre persone uguali e distinte, vivono un rapporto di autentica comunione tra loro e poi la riversano nel cuore dell’uomo.

Tutte le idee che possiamo farci su Dio devono passare attraverso il filtro della solenne Parola di Gesù:”Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio Suo Unigenito:In Lui col Battesimo diveniamo eredi della vita eterna e figli prediletti del Padre, tempio dello Spirito Santo. Nella prima lettura dal libro dell’Esodo Dio dà a Mosé una definizione di sé che ci sconvolge:”Il Signore,il Signore misericordioso e pietoso,lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà. A volte pensiamo che questo mistero sia inaccessibile alla nostra mente,ma se lo leggiamo in questa chiave di amore e di fedeltà la vita cambia. C’è una santa al Carmelo che ha fatto di questo mistero una dottrina e nelle sue lettere non manca mai di invitare il suo interlocutore a farsi piccolo per trovare in sé questa bella compagnia, questa santa è S. Elisabetta della Trinità carmelitana del monastero di Digione, morta a 26 anni. Sarebbe bello in questo giorno leggere la sua elevazione alla S.S.Trinità, che trascrivo come preghiera:

 

Mio Dio,mio Dio, Trinità che adoro,amore infinito,mio cielo e mia gioia, miei tre, mio tutto,

mia dimora di gloria mi abbandono a voi, tutta desta nella fede.

O mio Cristo amato, Crocifisso per amore,Tu sei lo Sposo e vorrei coprirti di gloria:vorrei amarti fino a morirne, invadimi, rivestimi di Te stesso,io non ho per te che la mia miseria, nient’altro che la mia impotenza.

O Verbo eterno Parola del mio Dio, voglio passare la mia vita ad ascoltarti, col cuore aperto imparerò tutto da te. Attraverso le notti, i vuoti e le impotenze, fisserò lo splendore della tua luce, Astro amato, attirami a Te!

Spirito d’amore fuoco consumatore, scendi su di me affinché si compia in me come una incarnazione del Verbo; Egli è passato per noi da questo mondo al Padre che trovi in me per rinnovare tutto il suo mistero come un’aggiunta di umanità.

O Dio d’amore che mi hai eletto Dio Padre, sulla tua piccola creatura resta sempre chinato,e coprila con la tua ombra. Restaura in me l’immagine della bellezza e non vedere in me che il Tuo Figlio l’Amato che è tua gioia.

Perduta in voi , mia beatitudine,io gusterò già l’eternità e vivrò al di là della morte. Niente mi potrà separare da voi,e ogni istante mi porterà più lontano,nella profondità del mistero.

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