“Non temere piccolo gregge.”. E’ così che inizia il Vangelo di questo giorno, la parola che Dio ci rivolge oggi. Come a dire: Non vi aspettate di essere una moltitudine, non vi aspettate di essere vincenti e trionfanti. Il mio regno non è di questo mondo, non è secondo le logiche del mondo.
Il mio regno si costruisce pazientemente nella povertà, nella piccolezza, nella gratuità del dono dato e ricevuto con gratitudine e con gioia. Il mio regno non può fare a meno del cuore, perché è un regno di Amore, di mitezza e di pace.
“Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”. Si tratta di rendersi conto che il nostro vero, incorruttibile ed eterno Tesoro è Dio e che Dio stesso è anche il Regno. Aderire a Dio, arrendersi al Suo Amore, mettere in pratica la Sua Parola di salvezza vuol dire venire in possesso del Regno di Dio, possesso che sempre dobbiamo sentire come dono gratuito, mai imprigionato e sempre condiviso.
Il Regno di Dio è donato dal Padre, dal Figlio, dallo Spirito Santo e noi lo possiamo ottenere con la nostra vigilanza, la nostra perseveranza, il nostro desiderio. Il Regno di Dio è l’abbraccio tra il Padre misericordioso e il figlio atteso e finalmente ritornato. Senza il reciproco desiderio questo abbraccio non si può realizzare. Il desiderio di Dio è sempre rivolto verso ciascuno di noi, ma il nostro per Lui non c’è sempre, anzi c’è raramente. E’ necessario tenere desto il nostro desiderio di Dio, mantenere accesa la lampada della nostra Fede. E occorre vivere in costante atteggiamento di condivisione del dono ricevuto, perché è così che il Regno cresce, matura e giunge a perfezione. Possiamo chiederci: Come condividere? Con la vita coerente di ogni giorno, con la testimonianza credibile, con l’annuncio aperto, rispettoso ma coraggioso, con la preghiera costante e fiduciosa.
Anche noi, come Pietro, possiamo chiedere al Signore: “Questa parabola la dici per noi o anche per tutti?”. E Gesù potrebbe risponderci come a Pietro. Pietro era il primo a cui la parabola era diretta, perché proprio lui sarebbe stato messo a capo del gregge “per distribuire a tempo debito la razione di cibo”. Ma la parabola era rivolta a tutti: a Pietro, ai discepoli e ai non discepoli di allora e di tutti i tempi.
Il Regno è offerto a tutti ed è per tutti, ma purtroppo pochi lo desiderano, pochi lo accolgono, pochi accettano e vivono le regole del Regno, che sono regole di amore, di giustizia e di pace. Pochi vi perseverano.
E’ sempre tanto facile appropriarsi dei doni ricevuti, dimenticare il principio e il fine, volgere il bene in male, chiudersi nell’egoismo e divenire violenti e insensibili verso i fratelli e ingrati e superbi verso Dio.
Preghiamo lo Spirito Santo di mantenerci nella verità di noi stessi, nella verità con gli altri e nella verità con Dio, perché non usurpiamo il posto altrui e sempre ci manteniamo con le mani aperte a ricevere e donare, in spirito di lode e di ringraziamento, il Regno di Dio.
