Questa domenica la potremo definire la Domenica del banchetto nuziale.
Tutte le letture ci invitano a un banchetto e colui che ci invita e prepara il banchetto è Gesù stesso: “preparerà il Signore degli eserciti un banchetto … (prima lettura); “davanti a me tu prepari una mensa” (salmo responsoriale); “Il Regno dei cieli è simile a un re che fece una festa di nozze per suo figlio” (Vangelo).
L’immagine del convito della prima lettura sottolinea due aspetti che caratterizzano l’adunata di tutti i popoli: la familiarità con Dio che si realizza nella fraternità tra tutti i convenuti e la gioia festosa che accompagna il ritrovarsi insieme (rallegriamoci ed esultiamo). Ma soprattutto il banchetto rappresenta la sorte futura dell’umanità e il motivo di tanta gioia è che Dio eliminerà ogni sofferenza e soprattutto la morte rappresentata dal “velo” che copriva la faccia di tutti i popoli e che Dio strapperà. La distruzione di questo velo darà origine ad un unico popolo di viventi.
Il profeta Isaia ha praticamente profetizzato il banchetto messianico di cui parla il Signore nella parabola evangelica.
Tutti siamo chiamati a questo banchetto, ma non tutti sono disponibili ad accogliere l’invito che Gesù fa e infatti gli invitati, coloro che il Signore aveva scelti rifiutano per vari motivi. Troviamo in questi invitati che rifiutano un’immagine del popolo d’Israele che rifiuta l’invito dei servi al banchetto e nei servi l’immagine dei profeti che annunciano l’arrivo del Messia e che non vengono ascoltati, anzi gli ultimi vengono insultati e uccisi. E il re indignato apre il banchetto a tutti quelli che i servi trovano ai crocicchi delle strade cattivi e buoni, tutti senza più nessuna distinzione. Tutto ciò ad indicare che se Israele ha rifiutato la salvezza essa si apre ai pagani: è ciò che Gesù dice quando afferma “ho altre pecore che non sono di quest’ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore.(Gv 10,17).
Il banchetto, il Regno di Dio è aperto a tutti, però c’è una condizione che Gesù mette in risalto: quando il re entra per vedere i commensali – e quindi vuole entrare in relazione con loro – ne scorge uno che non ha l’abito nuziale … significa che al banchetto non si prende parte alla leggera. Una volta accolto il dono di Dio bisogna esserne degni – infatti gli invitati non ne erano degni – e per esserlo bisogna conservare il vestito nuziale cioè è necessario lasciarsi trasformare dall’amore del Signore e lasciarsi convertire dalla sua misericordia.
Ogni giorno e specialmente la Domenica, giorno del Signore, Egli ci invita al banchetto e prepara per noi una mensa. E’ il banchetto eucaristico in cui Egli ci invita a mangiare il Pane della vita, Se stesso dato per la vita del mondo.
Sorelle Clarisse
Monastero S. Micheletto
